The well-thought canvas
It is reported that Lucio Fontana said that there is an affinity between the rawness of the surface and the character of the gesture itself. He cuts between the space occupied by the viewer, through the surface of the canvas, to the space that lies beyond.
Stefano Brunello, sticking to the everted minimalism tradition, realises his wood carving works by turning the canvas in a contrast of plenums and voids. He thus creates a sort of monochromatic framework where the lights slides.
Brunello makes use of the basic geometry, designs his works with the square, the pencil and the compass and rejects any emotional attitude. He refuses the art by instinct and develops his own creativity, following the design method of the Renaissance architecture. He produces a crystal-clear world, made up of modular and serial structures, from which monochrome kaleidoscopes are generated. The whole thing is characterised by the light, which underlines the contrast of plenums and voids.
Brunello’s work focuses on specific geometrical archetypes, such as circle, triangle and square. They both create endless patterns and portray the different elements of the whole harmonic structure. However, behind Brunello’s works, we face the principles of Gestalt psychology, i.e. the whole is greater than its parts and the elements of the whole are not deducible from analysis of the parts in isolation.
The multiple spirals created by Brunello recall symbols associated with the macrocosm and microcosm. The spiral, in fact, symbolizes certain types of galaxies, which are due to earth whirls. Furthermore, it is one of the most common geometric shapes found in nature: from sunflowers to the horns of some animals, from the movement of cyclones to the DNA molecule and shells.
Mandala is another important symbol found in the shaped canvas. Mandalas are universal painting compositions, which are typical of the Buddhist culture, but can also be found in several roses, temples, Roman and Etruscan archaeological sites. In the light of this, mandala is thus a meditation tool, used particularly in Buddhist schools. These are responsible for the wide painted collection also found in several religious cultures, e.g. China, Tibet and India.
Carl Gustav Jung, the Swiss psychiatrist and psychoanalyst, used the term mandala to refer to his patients’ drawings. According to him, these drawings were the result of his patients’ unconscious, which showed up in their mind when the power of consciousness was weakened. This thus happened in their sleep or when they drew something spontaneously, especially in the case of anxieties or traumas, to get their chaotic thoughts in order.
In conclusion, Brunello’s canvases are inspired by ancient archetypes arising from our unconscious, and the main task of the artist is to bring them to light with an endless creativity.
La tela ragionata
Lucio Fontana avrebbe affermato che la tela è da“bucare”, “tagliare”, comunque andare oltre, provocare quel gioco di luci e ombre capaci di creare un'illusione cinetica partecipata dall'osservatore.
Stefano Brunello, nel solco della grande tradizione del minimalismo estroflesso, realizza le sue "le gobbe matematiche" trasformando la tela, giocando sui pieni e sui vuoti, costruendo in una sorta d’ideale "materasso monocromatico" su cui la luce scivola.
Brunello usa la geometria elementare, progetta le opere razionalmente con squadra, matita e compasso, rifiuta l’atteggiamento emozionale, abbandona la pittura d'istinto approdando ad una creatività del tutto pensata, non casuale, richiamando il metodo colto della progettazione dell'architettura rinascimentale. Un mondo pulito, preciso, cristallino composto di strutture modulari e seriali da cui sbocciano caleidoscopi monocromi scanditi dalla luce radente ad esaltare i leggeri vuoti/pieni.
Gli archetipi geometrici: cerchio, triangolo e quadrato sono i punti fermi di Brunello, da cui s’irradiano e si sviluppano infiniti motivi per configurare i diversi elementi che compongono un tutto armonico; non può mancare la psicologia della forma: Gestalt, che l'artista, mette in campo, legando tra loro dinamicamente gli elementi, costituendo l’unicum significativo. Simmetria e rotazioni sono emblemi di crescita organica, caratterizzata dallo sviluppo della forma in modo che rimanga inalterata la struttura del campo o della configurazione di base.
Le numerose spirali, di Brunello richiamano simbologie di strutture tra macrocosmo e microcosmo. La spirale, ad esempio, rappresenta alcuni tipi di galassie, riconducibili in modo analogo ai vortici terrestri è una delle forme geometriche più diffuse in natura: dai fiori del girasole alle corna d’alcuni animali, dal moto dei cicloni alla molecola del DNA, alle conchiglie. Nelle leggere shaked canvas appaiono i mandala, composizioni pittoriche presenti in tempi e culture anche diverse da quella buddhista: è, infatti, un disegno simbolico universale, che possiamo ritrovare in molti rosoni di chiese, nei templi e in siti archeologici degli antichi etruschi e romani. Alla luce di tali considerazioni, il mandala è quindi, uno strumento di meditazione ed è utilizzato a tale scopo soprattutto dalle scuole buddhiste, che hanno prodotto una ricca documentazione pittorica presente nelle culture religiose della Cina, del Tibet e dell’India, Anche Jung utilizzò tale termine per indicare i disegni dei suoi pazienti. Secondo Jung i mandala disegnati dai suoi pazienti, erano prodotti dell’inconscio, che si manifestavano negli individui quando il potere della coscienza è indebolito, quindi durante il sogno o con un disegno spontaneo, soprattutto in occasione di turbamenti, angosce o stati psichici caotici, allo scopo di mettere ordine in tale caos.
Le tele di Brunello quindi vanno al dilà di un semplice virtuosismo estetico ma provengono da elaborazioni d’antichi archetipi presenti nelle nostre profondità inconsce, di cui magicamente, l’artista riesce a “scavare” e proporci con un’instancabile e prorompente creatività.
Paolo Orsatti